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DA LUGANO A ZURIGO CON 15 FRANCHI

I Giovani del Centro interpellano il Consiglio Federale grazie all’aiuto del Consigliere agli Stati Fabio Regazzi

È sempre giustificato che le FFS abbiano il controllo totale sui trasporti a media e lunga percorrenza?
Chiunque si muove sull’asse Lugano- Zurigo e necessita di attraversare il San Gottardo ha attualmente due opzioni: viaggiare con l’automobile privata oppure optare per il treno FFS. Soprattutto un cantone come il nostro, che fondamentalmente è considerato un cantone di montagna e rispetto ai principali poli si può definire “periferico”, è totalmente dipendente da una rete di trasporti funzionante ed economicamente sostenibile verso i nostri maggiori partner commerciali. Il Ticino non sarebbe quello che è oggi, se non fosse per la rendita territoriale derivata dalla posizione geografica di rilevanza continentale. La costruzione del tunnel di base Alptransit è l’esempio più recente di un’infrastruttura che è stata pensata in primo luogo per facilitare i commerci fra il Nord e il Sud Europa, che però porta benefici enormi anche al nostro cantone. Non dobbiamo tuttavia illuderci credendo che l’allacciamento del Ticino al resto della Svizzera sia considerata una priorità da tutti. Per le FFS, un traffico internazionale rapido fra l’Italia e Zurigo riveste un’importanza maggiore rispetto ad un’offerta di trasporti più capillare in Ticino. Un esempio recente: confrontati alla scelta di accorciare la durata di viaggio di alcuni minuti o fare fermata a Mendrisio, a Berna si sarebbe volentieri optato per la prima opzione. Solo un intervento di Marco Romano al Consiglio nazionale è riuscito a far cambiare idea alle ex regie federali. L’ultimo esempio in ordine di tempo è stato l’incidente nel tunnel di base Alptransit lo scorso agosto. Il Consiglio di Stato, di concerto con la Deputazione ticinese alle Camere federali, è dovuto intervenire direttamente con il Consigliere federale Rösti per spingere le FFS ad accelerare i lavori di ripristino ed evitare la chiusura totale per più di un anno. A questo punto è fondamentale ricordare un fatto: le FFS hanno il monopolio sui trasporti nazionali di media- lunga percorrenza. Spesso viene dimenticato che ciò è garantito non da una misteriosa forza di mercato, bensì da una concessione conferita dalla Confederazione. Perché allora dovrebbero adoperarsi al fine di migliorare il servizio se non sono soggetti ad alcuna concorrenza? Lo scorso dicembre i prezzi per i biglietti di seconda classe sono aumentati di quasi il 5%. Ciò nonostante da tempo i passeggeri assistono ad un incremento dei ritardi sulle tratte, alla sovente soppressione di treni e ad un sovraffollamento delle carrozze. Il rapporto qualità-prezzo del servizio di trasporto pubblico è quindi in discesa.

Non c’è un’alternativa al supplicare il Consiglio Federale di intervenire sul management delle FFS?
Una soluzione alla situazione attuale del traffico passeggeri Nord-Sud ci sarebbe: estendere la concessione per il trasporto di persone regolare anche ad altre aziende oltre alle FFS. La proposta, elaborata dai Giovani del Centro, permetterebbe di sgravare gli assi di trasporto principali tra il Nord e il Sud della Svizzera. I Giovani del Centro hanno chiesto al Consiglio federale, attraverso un’interpellanza depositata al Consiglio degli Stati da Fabio Regazzi e cofirmata da Marco Chiesa, se non sia opportuno revocare parzialmente la concessione unica alle FFS per il traffico a lunga distanza sulla tratta Lugano-Zurigo. In questo modo sia treni che bus alternativi alle FFS potrebbero circolare ad intervalli regolari attraverso il Gottardo. I vantaggi sono molti: oltre al prezzo più basso (si stima 15 franchi per un viaggio di andata Zurigo-Lugano), per chi continuerà a viaggiare in treno ci saranno più posti liberi. Per chi viaggia in automobile, diminuirebbero i tempi d’attesa ai portali autostradali. La proposta risulta vantaggiosa anche da un profilo ambientale, dato che le emissioni di CO2 per persona che viaggia in bus sono di poco superiori a quelle di un viaggio in treno e molto inferiori all’automobile. Inoltre, questa soluzione permetterebbe di stimolare maggiormente le FFS a migliorare la sempre più deludente qualità del servizio. Prendiamo come riferimento una famiglia di quattro persone: mamma, papà e due figli (con meno di sedici anni) che vuole andare da Lugano a Zurigo in treno, o viceversa. Senza alcun abbonamento il costo della tratta andata e ritorno corrisponde a 408 franchi. Appare pertanto logico che la famiglia opterà per un viaggio con il veicolo privato. Proprio in questo contesto l’offerta di bus a lunga percorrenza potrebbe essere interessante e contribuirebbe a togliere veicoli privati dalle autostrade. Si tratterebbe di un’opzione interessante altresì per tutti i turisti che si recano in Ticino. Esperienze passate, come quella della navetta Giosy Tours (ora proibita), dimostrano che un servizio complementare alle FFS può funzionare con successo e rappresentare un'opportunità positiva per i viaggiatori e i turisti desiderosi di spostarsi in modo conveniente ed efficiente. È ora di fare ciò che noi del Centro sappiamo fare meglio: trovare un compromesso. Le ferrovie federali potrebbero mantenere il monopolio sulla stragrande maggioranza delle tratte ma, laddove non si riesce a garantire un servizio adeguato, come sull’asse Nord-Sud, si può lasciar spazio a dei privati.