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COMUNICATO STAMPA DEL 27 FEBBRAIO 2023, LUGANO

“Se torni in Ticino, ti rimborsiamo la metà delle imposte” – Come i Giovani del Centro vogliono ringiovanire il Ticino

"Saldo migratorio negativo”, “inverno demografico” o “fuga dei cervelli”, comunque lo si voglia chiamare, in Ticino ci sono sempre meno giovani e sempre più anziani. Il trend va avanti da diversi anni e da tempo il nostro cantone è quello con la più alta percentuale di over-65 di tutta la Svizzera (23.4% nel 2021). Ma ciò che colpisce sono soprattutto gli sviluppi nella quota dei laureati. Se nel 2011 solo l’11,5 % di tutti i ticinesi che avevano ottenuto una laurea presso le università Svizzere era domiciliato fuori cantone, questa percentuale è salita al 25.7% nel 2019. Sempre più laureati, quindi, lasciano il Ticino per spostarsi altrove in Svizzera. In cifre assolute sono circa 800 i giovani fra i 20 e i 39 anni che ogni anno lasciano il nostro cantone, e la grande maggioranza di loro hanno un diploma universitario. Ma cosa si sta facendo per combattere questo problema? Si sta cercando di creare un ambiente favorevole all'innovazione e all'imprenditorialità, di rafforzare i legami tra le università e le imprese, e di promuovere il dialogo tra i diversi attori del mondo accademico e dell'industria. Nonostante questi sforzi, la fuga dei cervelli continua ad essere una sfida decisiva per il Ticino e lo scenario demografico rimane inquietante. La politica ticinese è consapevole del problema, come recentemente testimoniato dal fatto che la Commissione Economia e Lavoro del Gran Consiglio ha incaricato il Consiglio di Stato di fare uno studio per investigare a fondo i motivi della “fuga dei cervelli” dal Ticino. Intanto, però, le soluzioni concrete ed incisive si fanno attendere. Ma ora c'è una nuova iniziativa dei Giovani del Centro che potrebbe fare la differenza. Si tratta di una proposta di modifica di legge, dal titolo “Incentivare il rientro dei cervelli in Ticino”, che mira a incentivare i giovani professionisti a rimanere e lavorare in Ticino. L’iniziativa parlamentare in forma generica (primo firmatario Claudio Isabella) prevede l'istituzione di un assegno a favore dei giovani ticinesi che decidono di rientrare, risiedere e lavorare nel cantone. L'assegno sarebbe concesso ai giovani di età compresa fra i 20 e i 35 anni che si impegnano a risiedere per 5 anni fiscali in un comune del cantone Ticino. Al termine dei 5 anni, la persona domiciliata potrebbe beneficiare di un assegno una tantum, il cui valore sarebbe pari al 50% della somma di imposte cantonali dovute e pagate nei 5 anni precedenti. Questa iniziativa sarebbe un importante incentivo per i giovani professionisti che vogliono tornare a lavorare in Ticino, ma che sono scoraggiati dai salari più bassi e dalla mancanza di opportunità di carriera. Inoltre, l'assegno potrebbe fornire una spinta finanziaria per rimanere in Ticino a lungo termine. Non da ultimo, ambisce anche a perseguire gli obiettivi fissati nelle linee guida del Centro Ticino. La proposta è stata accolta con entusiasmo da molti attori del mondo accademico e dell'industria, che vedono in essa un'opportunità per invertire la tendenza alla fuga dei cervelli e creare un ambiente più favorevole alla crescita economica e sociale del Ticino. Si spera che l’iniziativa possa essere presto discussa in Gran Consiglio e che possa contribuire a creare nuove opportunità per i giovani professionisti del canton Ticino. Nelle parole del presidente dei Giovani del Centro, Marco Profeta, “è necessario evitare che tutta la forza produttiva di una società venga gradualmente erosa dalle tendenze demografiche. Bisogna intervenire prima che sia troppo tardi.”

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